Targa conferita dal sindaco Paolo Campo alla famiglia Rucher
La manifestazione “Omaggio a Pino Rucher, una vita per la chitarra” (tenutasi a Manfredonia) ha segnato, come ha affermato l’assessore provinciale alle Politiche Culturali (Billa Consiglio), un ulteriore tassello nell’ambito della cultura del territorio. Con questo evento, la Capitanata ricorda uno dei suoi figli più famosi e nello stesso tempo manda in scena una delle più importanti manifestazioni dedicate alla musica dei decenni scorsi. Durante la conferenza stampa di presentazione della manifestazione, l’assessore Consiglio ha ricordato, inoltre, come Pino Rucher sia stato per la musica italiana del primo dopoguerra “uno degli artisti più prolifici e per certi versi più innovatori”. “Rucher - ha concluso Consiglio - non fu soltanto un grande chitarrista, ma anche uno dei primi artisti a comprendere e sperimentare le tecniche ed i generi che la tragedia del secondo conflitto mondiale aveva portato in Italia”.
Ed è proprio per questa sua prestigiosa attività svolta durante i suoi 72 anni di vita che la città di Manfredonia ha deciso di intitolargli una via pubblica e questa serata omaggio in onore al chitarrista più presente nelle sale d’incisione della RCA (il suo nome è apparso nel prestigioso testo “C’era una volta la RCA” di Maurizio Becker).
Nel
corso della manifestazione hanno preso la parola il Sindaco di
Manfredonia, avv. Paolo Campo, che ha consegnato alla famiglia di Pino
Rucher lo stemma del Comune, e l’onorevole avv. Antonio Leone,
che ha conferito una targa della Camera dei Deputati, in cui egli
rivestiva la carica di vice Presidente vicario. Sono inoltre intervenuti
il Presidente dell’Amministrazione provinciale, dott. Antonio Pepe, il
vice Presidente e Assessore alla Cultura, avv. Billa Consiglio.
Targa del Comune di Manfredonia conferita dal Sindaco Paolo Campo a Pino Rucher in data 5 ottobre 2008
Maurizio Bᴇᴄᴋᴇʀ, C’era una volta la RCA, Roma, Coniglio Editore, 2007
Copertina del libro “C’era una volta la RCA” di Maurizio Becker
Riferimento a Pino Rucher quale chitarrista della RCA a p. 299
“C’era una volta la RCA”... e adesso non c’è più. Per quasi mezzo secolo, il dodicesimo chilometro della via Tiburtina è stato il cuore pulsante della discografia italiana. Lì, negli studi romani della RCA, sono nati i grandi successi dei nostri cantanti più amati: Gianni Morandi e Rita Pavone, Nico Fidenco e Jimmy Fontana, Gianni Meccia ed Edoardo Vianello, Patty Pravo e Sergio Endrigo, Gabriella Ferri e Claudio Baglioni, Francesco De Gregori e Antonello Venditti, Lucio Dalla e Riccardo Cocciante, Renato Zero e Paolo Conte. In questo libro di appassionanti conversazioni, completato da testimonianze esclusive e arricchito da un imponente apparato iconografico, il produttore Italo "Lilli" Greco ricostruisce una straordinaria avventura tutta italiana, facendoci rivivere per un attimo un’età dell’oro forse irripetibile, i cui contorni di giorno in giorno trascolorano nel mito.
Ecco alcuni esempi delle innovazioni stilistiche con la chitarra elettrica introdotte da Pino Rucher nel cinema italiano, in particolare nel genere western, che innumerevoli volte nel corso degli anni è stato caratterizzato dai vibranti assoli di Rucher, come ricordato da maestri e collaboratori di sala d’incisione.
Il giro degli intervistati si conclude con un intervento del tecnico del suono Giuseppe Mastroianni, scomparso il 1° febbraio 2020, il quale per la sua funzione di fonico era presente in tutte le fasi di una registrazione e proprio per questo spesso interpellato da critici e giornalisti quale preziosa fonte storiografica, come avvenuto per il libro “C’era una volta la RCA” di Maurizio Becker.
Giuseppe Mastroianni ha voluto più volte ricordare la figura di Pino Rucher, anche pubblicamente, mettendone in risalto lo specifico ruolo di chitarrista elettrico solista, corroborando il suo ricordo con un minuzioso riascolto delle registrazioni, come hanno puntualmente fatto i tanti intervistati, i quali hanno all’occorrenza preso anche appunti sulle collaborazioni, citando film e descrivendo assoli e particolari impressi nella loro mente relativi a Rucher; particolarmente accurato appare il contributo su Rucher da parte del cantante Ettore ‘Raoul’ Lovecchio, che ha più volte duettato con lui, ma anche del violista Angelo Gentile per il fatto di aver assolto per diverso tempo pure il ruolo di collocatore degli orchestrali per le sedute di registrazione.
Gli altri due intervistati, il contrabbassista Giorgio Rosciglione e il sassofonista Giuseppe Taurino, pur essendo abituati a lavorare con organici molto ampi (anche di oltre cento elementi), hanno mantenuto un vivo ricordo di Pino Rucher.
Medaglia data da Papa Paolo VI a Pino Rucher nel 1966
Pino Rucher partecipò a una famosa trasmissione radiofonica RAI, “Sorella Radio”, la quale ebbe tanto successo che nel 1966 tutti i musicisti dell’orchestra RAI furono ricevuti da Papa Paolo VI, che diede a ciascuno di loro una medaglia. Il programma prevedeva l’intervento di attori e artisti vari, i quali si alternavano in conversazioni e scenette con la partecipazione di complessi musicali e cantanti, tra i quali si ricordano Rino Loddo, Giorgio Onorato, Rino Salviati.
Pino Rucher e il Papa Paolo VI - 30 gennaio 1966 (Fotografia Pontificia Giordani)
Medaglia data da Papa Paolo VI a Pino Rucher con la scritta “Vobiscum sum omnibus diebus”
Retro della medaglia con la scritta “Concilium oecumenicum vaticanum II sessio IV”