venerdì 2 aprile 2021

Ennio Morricone elogia il chitarrista Pino Rucher


Ogni qualvolta muore un acclamato artista, presa da un impeto emotivo, la gente si precipita a rievocarne i tratti e ciò che ha lasciato e così puntualmente è avvenuto per il leggendario Maestro Ennio Morricone, il quale ha firmato una caterva di colonne sonore e non poche per notorietà hanno rivaleggiato con quelle hollywoodiane, portandolo ad avvicinarsi per fama persino all’americano John Williams.  
Considerando la proficua collaborazione di mio nonno Pino Rucher quale chitarrista elettrico con il Maestro Morricone dal ‘59 al ‘71, io e i miei familiari siamo trasaliti alla notizia della morte, sebbene il loro rapporto si fosse incrinato per diverbi sul lavoro lasciando strascichi per il riconoscimento di un’attività allora non tutelata.
Molti tra i miei amici e conoscenti sanno di quanto io mi sia prodigato per la ricostruzione della carriera di mio nonno, scomparso prematuramente tra i colleghi chitarristi che hanno lavorato sulla piazza romana. L’aver reperito tra le carte di lavoro di mio nonno date, orari e studi di registrazione relativi all’incisione di centinaia di colonne sonore mi ha dato un forte impulso per potermi di nuovo calare nell’atmosfera magica che provavo da adolescente quando mio nonno, tornato dal pensionamento, mi suonava temi di western e di altri film e io aspettavo con ansia le riproposizioni in TV per poter riascoltare quegli assoli nel contesto della pellicola cinematografica.
Avevo in animo di incontrare ancora il Maestro Morricone per un incontro chiarificatore, ma purtroppo, complice il lockdown, ciò è sfumato.
Di quei contatti che ho avuto con il Maestro Morricone, mi restano alcune parole genuine che lui ha espresso su Pino Rucher, che ben fanno comprendere la portata di quelle collaborazioni.

Emiliano Ferri


Conversazione tra Emiliano Ferri e il M° Ennio Morricone su Pino Rucher

Ennio Morricone: Sì Rucher, il grandissimo chitarrista.

Emiliano Ferri: Sì.

Ennio Morricone: Lui suonava con me molto bene, era bravissimo, me lo ricordo molto bene.

Emiliano Ferri: Sì.

Ennio Morricone: È stato sempre un grande chitarrista, con delle grandi prestazioni, con una generosità importante e rara e me lo ricordo benissimo come se fosse adesso.

Emiliano Ferri: Forse potrebbe parlarmi di lavori nei quali figurava mio nonno, io, io devo dire che un po’ tramite i diari di mio nonno, alcuni documenti, alcune testimonianze di colleghi, so per certo in quali colonne sonore ha suonato.

Ennio Morricone: Allora le basta quello che lei ha detto, che le risulta.

Emiliano Ferri: Maestro, ma io vorrei una sua testimonianza.

Ennio Morricone: Io ho 45 anni, 50 anni di carriera, io ho avuto anche altri chitarristi, come Alessandroni, come D’Amario.

Emiliano Ferri: Sì, sì.

Ennio Morricone: Come Tosoni ed altri, la chitarra elettrica la suonava suo nonno, la chitarra classica Bruno Battisti D’Amario. Mi ricordo benissimo di suo nonno, gliel’ho detto subito che era un bravissimo, eccezionale chitarrista.

Emiliano Ferri: Ecco comunque io, un’altra cosa che volevo chiedere, ne ho parlato anche con il Signor Angelo Franchi, ecco, io vorrei insomma che il nome di mio nonno fosse inserito in quelle colonne sonore dove lui, dove lui ha suonato. Volevo chiedere l’autorizzazione a utilizzare alcuni brani da colonne sonore nei quali sicuramente figura mio nonno, per esempio, il film “L’autostrada del sole”, l’episodio tratto da “Thrilling”, “Per un pugno di dollari”. La chitarra elettrica, chiedo scusa Maestro, chi la suonò in quel film?

Ennio Morricone: Il chitarrista era suo nonno.