lunedì 25 aprile 2016

Chitarra Mogar di Pino Rucher

Pino Rucher ha utilizzato la chitarra Mogar (prodotta dalla storica liuteria Monzino) in tante incisioni, in particolare in colonne sonore cinematografiche apparse tra la metà degli anni ‘50 e i primi anni ‘60.

Il suono impresso da Pino Rucher con questa Mogar e con i modelli elettrici Fender Jaguar e Fender Stratocaster, da lui utilizzati successivamente, rimane mitico nella musica da film.













lunedì 18 aprile 2016

Vignette satiriche lunga tradizione tra satira e storia

Michele ApollonioVignette satiriche lunga tradizione tra satira e storia: Da Antonio Manganaro a metà Ottocento, agli arguti «nipotini» dei giorni nostri,
«La Gazzetta del Mezzogiorno» / «La Gazzetta di Capitanata» (Bari), 19 febbraio 2015, p. 18,
[riferimento a Pino Rucher quale vignettista di Manfredonia]

Vignette satiriche lunga tradizione tra satira e storia
Il caricaturista e illustratore Francesco Granatiero ricorda Pino Rucher:
Da qualche tempo l’emittente locale ManfredoniaTV manda in onda, a corredo di un programma di attualità, le vignette di Carlo De Vanna, architetto, che raccontano in estrema e chiara sintesi, aspetti della vita quotidiana. Nel recente passato, ricorda Francesco Granatiero, ci sono stati vignettisti ispirati come ad esempio l’avvocato Angelo Foglia, il chitarrista Pino Rucher, l’imprenditore Cosimo Di Lauro.

mercoledì 6 gennaio 2016

Festival di Sanremo 1957

 Festival di Sanremo 1957

Il Festival di Sanremo 1957 fu vinto da Claudio Villa con “Corde della mia chitarra, in cui ha una parte preminente l’assolo alla chitarra elettrica eseguito da Pino Rucher.

Festival di Sanremo 1957. Al centro del palcoscenico vi sono i presentatori Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari. Partecipano l’orchestra Angelini a sinistra e l’orchestra Trovajoli a destra. Pino Rucher alla chitarra elettrica con l’orchestra Angelini.

Festival di Sanremo 1957. Al centro del palcoscenico vi sono i presentatori Marisa Allasio, Nunzio Filogamo e Fiorella Mari con il M° Cinico Angelini. Il chitarrista Pino Rucher è in seconda fila (secondo da sinistra) con l’orchestra Angelini.


Il settimo Festival di Sanremo si svolse al Salone delle feste del Casinò di Sanremo dal 7 al 9 febbraio 1957 in contemporanea Radio e Tv dalle ore 22.

Il Festival di quell’anno vide il ritorno alla conduzione di Nunzio Filogamo (già alla guida delle prime quattro edizioni della kermesse, trasmesse alla radio), affiancato da Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomando.

La direzione musicale fu affidata a Cinico Angelini e Armando Trovajoli.

Ad aggiudicarsi la competizione fu la canzone “Corde della mia chitarra, cantata da Claudio Villa e Nunzio Gallo. Quest’ultimo raccontò che l’avversario da lui più temuto era il suo idolo Natalino Otto, e che quando vinse andò a scusarsi con lui. Claudio Villa si aggiudicò anche il secondo posto insieme a Giorgio Consolini con la canzone Usignolo.

Ma la canzone di questa edizione che rimase maggiormente impressa nell’immaginario collettivo fu “Casetta in Canadà” (presentata da Gino Latilla, Carla Boni ed il Duo Fasano e da Gloria Christian ed il Poker di Voci), a dispetto del quarto posto ottenuto nella classifica finale.

Inizialmente le canzoni in gara erano 20 poi scese a 19, in quanto venne esclusa dalla seconda serata “La cosa più bella” cantata da Carla Boni e Tonina Torrielli, perché risultata già pubblicata in un jukebox di Milano in una versione incisa da Cristina Jorio.

A causa delle troppe gaffe commesse nelle serate precedenti, Marisa Allasio fu costretta da Nunzio Filogamo a rimanere dietro le quinte durante l’ultima serata per lasciare il posto a Nicoletta Orsomando, e poté apparire solo al momento della proclamazione dei vincitori. Da segnalare inoltre le aspre critiche della stampa che colpirono Claudio Villa, che si rese protagonista di una clamorosa stecca (ribattezzata eurostecca perché trasmessa, come tutta la rassegna, in Eurovisione) nell’esecuzione del brano “Cancello tra le rose; il cantante fu inoltre tacciato di superbia, volendo interpretare sempre le canzoni più belle del Festival, provocando anche un’interrogazione da parte dell’onorevole Bruno Spampanato al Ministro delle Poste e delle telecomunicazioni Giovanni Braschi.

Un altro episodio degno di nota fu un calo di voce causato da un’influenza che colpì Tonina Torrielli durante la serata dedicata alle canzoni degli “autori indipendenti di domenica 10 febbraio, che la portò ad abbandonare il palco. Invitata nuovamente a raggiungere la scena da Nunzio Filogamo, portò a termine l’esecuzione. Il 1957 fu inoltre il primo anno in cui, seppure in un’ottica molto diversa da quella che avrebbe avuto alla fine degli anni ‘60, accanto alla manifestazione ufficiale venne organizzato un “Controfestival: un pianista e un cantante molto noti, ma di cui i giornali non rivelarono mai i nomi, si riunirono in un albergo nei pressi del Casinò per presentare dieci brani esclusi dal Festival.

Fu anche l’ultima edizione organizzata dalla Rai che dall’inverno 1956-57 si era impegnata nell’organizzazione di Canzonissima.

sabato 2 gennaio 2016

Il jazz in Italia: dallo swing agli anni sessanta

Adriano Mazzoletti, 
Il jazz in Italia: dallo swing agli anni sessanta

Copertina del libro

Riferimento a Pino Rucher a p. 321

 Nel 2008 è stato trasmesso un brano di unintervista di Adriano Mazzoletti su Pino Rucher rilasciata al giornalista RAI Enzo Del Vecchio per il Tgr Puglia. 

Adriano Mazzoletti dice di Rucher:
Pino Rucher è stato uno straordinario strumentista, assolutamente, uno dei migliori strumentisti nel campo specifico della chitarra, della chitarra elettrica, che ci sono stati in Italia. Abilissimo nel riproporre temi, arrangiamenti, assoli desunti dai grandi del jazz. Era famosissimo perché era l’unico in Italia capace di proporre la musica di Barney Kessel, per esempio (http://www.pinorucher.it/immagini/barneykessel.pdf); Barney Kessel è un chitarrista molto importante americano. Musicalmente parlando era straordinario. Aveva una bellissima sonorità sulla chitarra; tant’è vero veniva spesso utilizzato da grandi autori di musica da film proprio per la capacità che aveva di interpretare ed era, diciamo, molto musicale.

To Rucher Giuseppe,
with best wishes
Barney Kessel

domenica 30 agosto 2015

Madonna di Siponto dipinta da Pino Rucher

Il 30 agosto è la ricorrenza della festa patronale a Manfredonia.
Ecco la Madonna di Siponto dipinta dal chitarrista Pino Rucher nel 1951.


Molti non sanno che il grande chitarrista sipontino Pino Rucher (per 40 anni solista nell’orchestra di musica leggera della Sede RAI di Roma) ha dipinto in giovane età su tavolozze di legno la Sacra Icona della Madonna di Siponto.
Il musicista sipontino è stato, altresì, nel corso della sua vita artistica un talentuoso caricaturista. Durante le pause delle sue esibizioni: Festival di Sanremo, tournée con orchestre varie in Italia e all’estero, programmi radiofonici e televisivi RAI TV, caricaturava, su fogli di carta, cantanti, attori, attrici, comici e maestri di musica di fama, presenti alle varie manifestazioni canore e musicali.

domenica 16 agosto 2015

Lina Fiale su Pino Rucher

Il 16 agosto è l’anniversario della morte di Pino Rucher.
   Ecco di seguito una poesia di Lina Fiale recitata durante il suo funerale.

Poesia di Lina Fiale recitata durante il funerale di Pino Rucher

Numerose sono state le performance di Lina Fiale in spettacoli organizzati a Manfredonia, in teatri, nelle piazze e nelle scuole, dove si è cimentata in qualità di attrice e dove nel contempo sono state recitate le sue liriche e cantate le sue canzoni. Verso la fine degli anni ‘90, insieme ad un gruppo di bravi attori e attrici sipontini, Lina fondò la “Compagnia Teatro e Canto Popolare Città di Manfredonia” nella quale ebbe il ruolo di attrice e autrice dei testi rappresentati.