giovedì 14 maggio 2015

Pino Rucher e Roberto Murolo

Pino Rucher e Roberto Murolo


Roberto Murolo (Napoli, 19 gennaio 1912 – Napoli, 13 marzo 2003) è stato un cantautore, chitarrista e attore italiano. Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912 (anche se la nascita viene registrata quattro giorni più tardi, il 23), penultimo dei sette figli di Lia Cavalli e del poeta Ernesto Murolo (a sua volta figlio illegittimo di Eduardo Scarpetta e dunque fratellastro di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo).

Tra i maggiori protagonisti insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone della scena musicale napoletana nel periodo che va dal secondo dopoguerra al 1960, trascorre la sua infanzia in un salotto frequentato da Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e Raffaele Viviani.

Studia chitarra e nel 1933, a Ischia, in una delle prime esibizioni accompagna Vittorio De Sica che canta “E palumme. Nel 1935 entra come impiegato nella compagnia del gas, dove resterà per tre anni, e grazie alla sua passione per il nuoto, vince addirittura i campionati nazionali universitari, venendo premiato dal Duce in piazza Venezia. L'anno precedente aveva già iniziato a cantare nel gruppo vocale Mida Quartet, ispirato agli americani Mills Brothers, con un repertorio di canzonette ritmate, tra avanspettacolo e cabaret. Alla voce di Murolo spetta il trombone, Enzo Diacova e Alberto Arcamone imitano le trombe, Amilcare Imperatrice il contrabbasso. Il Mida Quartet trascorre all'estero otto anni, dal 1938 al 1946, sbarcando il lunario tra teatri e locali in Germania, Bulgaria, Grecia, Ungheria e Spagna, proponendo un repertorio internazionale e di canzoni italiane. Nei primi decenni della sua carriera, utilizzò nei concerti una preziosa chitarra artigianale, costruita nel 1838 dalla liuteria Guadagnini, al tempo operante in piazza San Carlo a Torino.

Tornato in patria dopo la fine della guerra, Murolo inizia la carriera da solista in campo concertistico e in quello discografico nel 1948, esibendosi al Tragara Club di Capri. La sua voce da sussurro, seducente e intonata, valorizzata dall'uso del microfono, e il suo stile da chansonnier d'altri tempi incontrano subito il favore del pubblico. Canta “Munasterio 'e Santa Chiara” (Galdieri-Barberis, 1945), “Tammurriata nera” (Nicolardi-E. A. Mario, 1944), “Scalinatella (Cioffi-Bonagura, 1948) e altri successi napoletani vecchi e nuovi, che raccoglierà in una fortunata antologia.

La radio diffonde in tutta Italia la sua voce attraverso i primi 78 giri della Telefunken-Durium, e inizia anche l'attività cinematografica: appare in “Catene” (1949), con la regia di Raffaello Matarazzo, insieme ad Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Nel 1950 appare in “Paolo e Francesca” e in “Tormento, sempre di Matarazzo, ma anche in altre pellicole dove compare solo come cantante. E ancora in “Menzogna” (1952) e “Saluti e baci” (1953), dove figura accanto a Nilla Pizzi, Yves Montand, Giorgio Consolini e Gino Latilla.

A partire dal 1956 Murolo studia a fondo il repertorio partenopeo dal 1200 ai giorni nostri, con il contributo del chitarrista Eduardo Caliendo, pubblicando poi “Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea” (1963). Ma scrive anche canzoni in proprio: con il musicista Nino Oliviero firma “‘O ciucciariello” (1951) e con il musicista Renato Forlani “Torna a vucà” (1958), “Sarrà... chisà!” (1959), vincitrice del Festival di Napoli, eseguita da Fausto Cigliano e Teddy Reno, e “Scriveme” (1966).

Nessun commento:

Posta un commento