Pino Rucher con il vibrafonista Tullio Rancati
Pino Rucher con il vibrafonista Tullio Rancati |
Come il sassofono, la chitarra elettrica e la batteria, anche il vibrafono raggiunse il grande pubblico grazie alla musica jazz. Strumento inventato negli anni ‘20, fu infatti reso popolare da Lionel Hampton, vibrafonista assunto da Benny Goodman nel proprio quartetto a metà degli anni ‘30.
Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all’esecutore di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Il suono caldo di questo strumento lo rende molto adatto alla musica jazz.
I vibrafoni tradizionali hanno un’estensione di tre ottave, ma esistono modelli con estensione di quattro ottave.
Il vibrafono ha molte caratteristiche comuni con lo xilofono, nel quale i tasti sono però in legno ma senza amplificazione, e con la marimba, che ha sempre i tasti in legno, ma nella parte inferiore porta delle zucche svuotate che hanno il compito di amplificare il suono.
Oltre che nel jazz e nella musica leggera, il vibrafono ha avuto larga diffusione anche nella musica del Novecento e contemporanea.
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