venerdì 29 maggio 2015

Orchestra diretta dal M° Carlo Vitale con Pino Rucher alla chitarra

Nel 1946 Pino Rucher entra nell’orchestra di Carlo Vitale, dopo aver vinto un concorso per una sola chitarra indetto da Radio Bari.

Un tecnico al lavoro agli impianti di Radio Bari nel 1943

Radio Bari, oltre ad avere svolto un ruolo determinante nei giorni convulsi dell’Armistizio e negli anni successivi quale prima emittente dell’Italia libera, dedicò una parte importante dei suoi programmi anche alla musica e all’intrattenimento in quanto alle sue trasmissioni collaborarono diversi direttori di orchestre, strumentisti, cantanti, poeti, intellettuali, musicisti, soprattutto baresi, ma di provenienza anche lontana. Tra i predetti, il M° Vittorio Crocitto fu tra i più noti per le sue collaborazioni, quale Compositore oltre che Autore radiofonico, ai predetti programmi, sia verso la fine nonché dopo la guerra.
Tra gli altri si ricordano i direttori d’orchestra Carlo Vitale, Pietro Grimaldi e Angelo Paolillo, guidati dal M° Isko Thaler; il chitarrista dell’orchestra Vitale nell’anno 1947, Pino Rucher, in seguito affermatosi nel Cinema per le collaborazioni alle colonne sonore di film famosi; il pianista Angelo Paolillo; i cantanti Yvette da Todi (Chiaretta Gelli), Antonio Vasquez, Michele Montanari, Gioconda Fedeli, Liliana Lauri, Enza Jacobone, Antonio Vaglio; gli interpreti dialettali Luigi Ficco, Wanda Rinaldi, Anna Giovannetti, Angela Andriola.
Le collaborazioni più importanti del M° Vittorio Crocitto ai programmi musicali e di intrattenimento della Radio barese, ideate e realizzate insieme al M° Carlo Vitale, al M° Angelo Paolillo, a Ettore Recchimurzo ed altri, furono le trasmissioni Polvere di Stelle, rassegna musicale dedicata ai compositori italiani ed alle canzoni americane appena giunte e Il Paradiso dei dilettanti, che si svolgeva nel Teatro Piccinni e veniva trasmessa in diretta per radio presentata dal giornalista Andrea Dabovich, nei cui concorsi si affermarono, tra i tanti giovanissimi concorrenti, il debuttante Nicola Arigliano, divenuto in seguito il più noto tra gli interpreti italiani di musica swing.
La Radio barese, dal canto suo, oltre che consentire al M° Crocitto di registrare nei suoi studi diversi suoi motivi nonché alcune sceneggiate baresi, li trasmise frequentemente, dedicando inoltre alle sue numerose composizioni dedicate a Bari, con testi in lingua italiana, un programma speciale condotto da Remur andato in onda nel marzo del 1944.
Alcuni motivi composti dal M° Crocitto trasmessi da Radio Bari furono eseguiti principalmente dall’orchestra diretta dal M° Carlo Vitale nel periodo dal 1944 al 1947. Tra essi: Torna melodiaTu, Bambina miaTango senz’amoreSotto il cielo di BariDelizioso valzerCon te sul Belvedere del FortinoBello è sognar sotto le stelleCanto hawaianoCanzone nostalgica e vennero interpretati da diversi tra i cantanti più affermati della Radio barese tra cui alcuni, quali Michele Montanari, Yvette da Todi, Gioconda Fedeli, Enza Jacobone, Antonio Vasquez, Luana Consuelita erano noti anche fuori dai confini regionali.
Le canzoni del M° Crocitto dedicate alla Città vennero interpretate principalmente da Liliana Lauri e Vincenzo Abbrescia accompagnati dal complesso di Alberto Fiore, mentre le sceneggiate baresi furono affidate all’orchestrina diretta dal M° Paolo Grimaldi oltre che ai noti attori radiofonici dialettali Luigi Ficco, Angela Andriola, Wanna Rinaldi, Anna Giovannetti.
Infine la Radio barese trasmise ripetutamente, inserendoli tra i programmi della c.d. Rete rossa, diffusa in tutto il territorio nazionale, alcuni motivi tra cui Tu, bambina mia (di Crocitto - Guerrieri - Franz Parentini) Torna melodia (di Crocitto - Tarascio).
Il momento di massimo impegno, notorietà e probabilmente gloria della Radio barese e dei suoi protagonisti coincise (curiosamente, in maniera simile a quel che accadde ai personaggi e avvenimenti descritti con grande talento da Alberto Sordi nel suo film Polvere di Stelle) con gli anni dal 1943 al 1945. Poi la maggioranza degli annunciatori, dei cantanti, dei giornalisti vennero inviati o attratti da Radio Roma, i microfoni vennero spenti e quella stagione irripetibile si concluse.
(Alcune notizie riportate sono state tratte dalla pubblicazione Radiocanzoni per tutti).

Orchestra diretta dal M° Carlo Vitale a Radio Bari nel 1947. Pino Rucher alla chitarra.

Particolare della foto. Pino Rucher alla chitarra con l’orchestra Vitale.

martedì 26 maggio 2015

Pino Rucher con Gino Latilla e Carla Boni

Pino Rucher con Gino Latilla e Carla Boni

Pino Rucher con Gino Latilla e Carla Boni

Carla Boni, nome d’arte di Carla Gaiano (Ferrara, 17 luglio 1925 – Roma, 17 ottobre 2009), è stata una cantante italiana.
Vince il Festival di Sanremo nel 1953 con “Viale d’autunno” in coppia con Flo Sandon’s ottenendo così un’enorme popolarità; alla stessa manifestazione presenta anche il brano “Acque amare” composto da Carlo Alberto Rossi, che seppure escluso dalla finale le vale il record, tuttora imbattuto nella storia del Festival, di 3 minuti e 5 secondi di applausi. Nel 1955 vince il Festival di Napoli con “’E stelle ’e Napule” in coppia con il futuro marito Gino Latilla e Maria Paris. Lo stesso anno, vince anche il Festival internazionale della canzone di Venezia, insieme con il marito Gino Latilla e il Quartetto Cetra, con la canzone “Vecchia Europa”.
Il 5 ottobre 2008 ha partecipato al memorial di Pino Rucher (chitarrista Rai) a 12 anni dalla sua morte. La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Manfredonia e dalla Provincia di Foggia.


Gino Latilla, all’anagrafe Gennaro Latilla (Bari, 7 novembre 1924 – Firenze, 11 settembre 2011), è stato un cantante italiano.
Numerosi i suoi successi, riscossi nelle varie edizioni del Festival di Sanremo, da Malinconica Tarantella (1952) a Vecchio scarpone (1953, con Giorgio Consolini) al doppio trionfo del 1954 con Tutte le mamme (insieme a Giorgio Consolini) ed ... E la barca tornò sola (con Franco Ricci), rispettivamente prima e terza classificata, dai duetti con la futura moglie Carla Boni - Casetta in Canadà (1957) e Timida serenata (1958) - a Amare un’altra (con Nilla Pizzi), Io sono il vento (1959, con Arturo Testa) ed Il mare nel cassetto (1961, con Milva).

sabato 23 maggio 2015

Pino Rucher e il Papa Paolo VI

Pino Rucher partecipò in una famosa produzione RAI, Sorella Radio, che ebbe tanto successo che nel 1966 tutti i musicisti dell’orchestra RAI furono ricevuti da Papa Paolo VI, che diede a ciascuno di loro una medaglia.

Pino Rucher (cerchiato in rosso) in attesa di un’udienza con Papa Paolo VI

Pino Rucher e il Papa Paolo VI - 30 gennaio 1966 (Fotografia Pontificia Giordani)

Medaglia data da Papa Paolo VI a Pino Rucher con la scritta “Vobiscum sum omnibus diebus”

Retro della medaglia con la scritta “Concilium oecumenicum vaticanum II sessio IV”

mercoledì 20 maggio 2015

Leonardo Principe in concerto - Intro - Blue Moon - Oh, Lady be Good!

Leonardo Principe in concerto
Concerto al CINEMA VITTORIA (Manfredonia)
Intro - Blue Moon - Oh, Lady be Good!


Musicisti:
-Leonardo Principe: clarinetto & sax
-Gino Rubino: piano
-Pino Rucher: chitarra
-Pasquale Inglese: basso
-Antonio Santangelo: batteria

Breve biografia di Leonardo Principe:
Leonardo Principe si diploma in clarinetto presso il Conservatorio di Milano. Fin dalla sua giovinezza manifesta una intensa passione per il jazz, che lo porta a suonare in orchestre rinomate fino al 1943, quando da militare presso l’artiglieria di Bari forma un quintetto, composto da suo fratello Peppino, famoso fisarmonicista, Bruno Giannini, Enrico Cuomo, Nico D’Angelo e Franco Di Noia. 
Il quintetto attira l’attenzione degli Americani e viene chiamato a esibirsi a Radio Bari e successivamente in tutto il Sud e poi a Milano, Roma, Parma. 
Al Cineteatro Odeon di Milano Leonardo Principe ha modo di esibirsi con altre orchestre famose del periodo e viene scelto per l’incisione di alcuni dischi per la casa discografica Odeon. Inizia così a girare con un altro quintetto che lo porta all’Astoria di Milano, dove insieme al Quartetto Cetra, si esibisce in una sua serie di spettacoli, che hanno luogo in tutta l’Italia per circa dieci anni. Nel 1952 forma un’orchestra più grande, di 18 elementi, che porterà avanti in giro per l’Italia per alcuni anni. Poiché questa orchestra non gli permetteva di manifestare in maniera completa il suo amore per il jazz, Leonardo Principe ritorna al quintetto e quindi continua a girare l’Italia, la Francia, la Svizzera e poi in alcuni paesi orientali. Ricordiamo che nel 1960 a Leonardo Principe, considerato uno dei migliori clarinettisti a livello europeo, è stato attribuito il prestigioso premio  “Clarinetto d’oro”.

domenica 17 maggio 2015

Pino Rucher con l'orchestra Ernesto Nicelli

Orchestra Ernesto Nicelli con Alma Danieli.
Pino Rucher alla chitarra.

Orchestra Ernesto Nicelli con Alma Danieli.
Pino Rucher alla chitarra.

Ernesto Nicelli è scomparso a poco più di sessant’anni il 6 Novembre 1970.
Era nato a Torino il 4 Marzo del 1909.
Diplomatosi in violino al Conservatorio di Torino, nel 1937 venne assunto dall’EIAR e affidato all’orchestra del Maestro Tito Petralia in qualità di violino solista.
Subito apprezzato per il suo talento e la sua inventiva iniziò poco dopo a dirigere una orchestra tutta sua.
Dal 1944 al 1949 infatti diresse l’Orchestra ritmico-sinfonica della RAI di Milano facendo conoscere ai radioascoltatori italiani le musiche di Gershwin tra cui le celebri "Un americano a Parigi" e "Rapsody in blue".
Fu anche tra i primi arrangiatori per la radio della "Arlecchinata" di Charlie Chaplin, motivo conduttore del film "Luci della Ribalta", che diventò la sigla della sua orchestra.
Dopo il 1950 venne trasferito dalla RAI da Milano a Roma e nel 1951 venne premiato con il "Microfono d’oro".
Dal 1953 diresse poi l’orchestra d’archi che trasmetteva da Torino accompagnando cantanti come Flo Sandon’s, Natalino Otto, Nilo Ossani, Teddy Reno, Jula De Palma e la moglie Alma Danieli che dopo essere stata una delle prime interpreti italiane di “Porgy and Bess” di Gershwin, nel 1957 interpreterà, sempre alla radio, i brani più famosi di "West side Story" di Bernstein.
Violinista molto apprezzato e stimato arrangiatore e direttore d’orchestra, ha inciso per la Cetra e alla fine degli anni cinquanta per la Astrophon.

giovedì 14 maggio 2015

Pino Rucher e Roberto Murolo

Pino Rucher e Roberto Murolo


Roberto Murolo (Napoli, 19 gennaio 1912 – Napoli, 13 marzo 2003) è stato un cantautore, chitarrista e attore italiano. Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912 (anche se la nascita viene registrata quattro giorni più tardi, il 23), penultimo dei sette figli di Lia Cavalli e del poeta Ernesto Murolo (a sua volta figlio illegittimo di Eduardo Scarpetta e dunque fratellastro di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo).

Tra i maggiori protagonisti insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone della scena musicale napoletana nel periodo che va dal secondo dopoguerra al 1960, trascorre la sua infanzia in un salotto frequentato da Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e Raffaele Viviani.

Studia chitarra e nel 1933, a Ischia, in una delle prime esibizioni accompagna Vittorio De Sica che canta “E palumme. Nel 1935 entra come impiegato nella compagnia del gas, dove resterà per tre anni, e grazie alla sua passione per il nuoto, vince addirittura i campionati nazionali universitari, venendo premiato dal Duce in piazza Venezia. L’anno precedente aveva già iniziato a cantare nel gruppo vocale Mida Quartet, ispirato agli americani Mills Brothers, con un repertorio di canzonette ritmate, tra avanspettacolo e cabaret. Alla voce di Murolo spetta il trombone, Enzo Diacova e Alberto Arcamone imitano le trombe, Amilcare Imperatrice il contrabbasso. Il Mida Quartet trascorre all’estero otto anni, dal 1938 al 1946, sbarcando il lunario tra teatri e locali in Germania, Bulgaria, Grecia, Ungheria e Spagna, proponendo un repertorio internazionale e di canzoni italiane. Nei primi decenni della sua carriera, utilizzò nei concerti una preziosa chitarra artigianale, costruita nel 1838 dalla liuteria Guadagnini, al tempo operante in piazza San Carlo a Torino.

Tornato in patria dopo la fine della guerra, Murolo inizia la carriera da solista in campo concertistico e in quello discografico nel 1948, esibendosi al Tragara Club di Capri. La sua voce da sussurro, seducente e intonata, valorizzata dall’uso del microfono, e il suo stile da chansonnier d’altri tempi incontrano subito il favore del pubblico. Canta “Munasterio ’e Santa Chiara” (Galdieri-Barberis, 1945), “Tammurriata nera” (Nicolardi-E. A. Mario, 1944), “Scalinatella (Cioffi-Bonagura, 1948) e altri successi napoletani vecchi e nuovi, che raccoglierà in una fortunata antologia.

La radio diffonde in tutta Italia la sua voce attraverso i primi 78 giri della Telefunken-Durium, e inizia anche l’attività cinematografica: appare in “Catene” (1949), con la regia di Raffaello Matarazzo, insieme ad Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Nel 1950 appare in “Paolo e Francesca” e in “Tormento, sempre di Matarazzo, ma anche in altre pellicole dove compare solo come cantante. E ancora in “Menzogna” (1952) e “Saluti e baci” (1953), dove figura accanto a Nilla Pizzi, Yves Montand, Giorgio Consolini e Gino Latilla.

A partire dal 1956 Murolo studia a fondo il repertorio partenopeo dal 1200 ai giorni nostri, con il contributo del chitarrista Eduardo Caliendo, pubblicando poi “Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea” (1963). Ma scrive anche canzoni in proprio: con il musicista Nino Oliviero firma “’O ciucciariello” (1951) e con il musicista Renato Forlani “Torna a vucà” (1958), “Sarrà... chisà!” (1959), vincitrice del Festival di Napoli, eseguita da Fausto Cigliano e Teddy Reno, e “Scriveme” (1966).

lunedì 11 maggio 2015

Pino Rucher con Bruno Giannini

Pino Rucher con Bruno Giannini

Bruno Giannini, già stimato pianista e musicista, nel 1943 collaborava con Radio Bari dove suonava ogni pomeriggio con l’«Hot Jazz Quintet». La frequentazione con gli alleati lo portò a scoprire e conoscere meglio il jazz, suonando con le grandi orchestre americane che venivano nel Sud Italia, con nomi come Frank Sinatra, Glenn Miller, Irving Berlin. Poi collaborò con personalità di spicco come Gorni Kramer, Franco Cerri o il Quartetto Cetra. Nel 1947 inaugurò l’attuale sede di via Sparano - allora Via Vittorio Veneto -, uno dei negozi più belli e inimitabili di Bari, dal design innovativo, con le caratteristiche lampade tubolari somiglianti a delle canne d’organo. Dagli anni ‘60 in poi i Giannini sono sempre più presenti sul territorio, rappresentando un punto di riferimento imprescindibile per tutto il Sud Italia: il Concorso Pianistico Nazionale, le rassegne concertistiche che formano generazioni di pianisti, gli incontri culturali di Casa Giannini negli ultimi dieci anni, con un pubblico sempre attento e numeroso.

Locandina del “Primo Concerto di Musica Jazz” al Circolo Unione

Programma del “Primo Concerto di Musica Jazz” al Circolo Unione cui partecipò nel 1951 il trio Bruno Giannini con Nicola D’Angella al contrabbasso e Pino Rucher alla chitarra elettrica

Pino Rucher (primo da destra) con il complesso di Bruno Giannini

Pino Rucher alla chitarra con l’orchestra di Bruno Giannini

venerdì 8 maggio 2015

Fumo negli occhi - Il venditore di noccioline - Summertime

Leonardo Principe in concerto
Concerto al CINEMA VITTORIA (Manfredonia)
Fumo negli occhi - Il venditore di noccioline - Summertime 


Musicisti:
-Leonardo Principe: clarinetto & sax
-Gino Rubino: piano
-Pino Rucher: chitarra
-Pasquale Inglese: basso
-Antonio Santangelo: batteria

Smoke Gets in Your Eyes” (Fumo negli occhi”) è un brano musicale scritto dal compositore statunitense Jerome Kern e dal paroliere Otto Harbach per la loro operetta del 1933 “Roberta. Fu anche eseguita da Irene Dunne per l’adattamento cinematografico del 1935 con Fred Astaire, Ginger Rogers e Randolph Scott. Sono state eseguite numerose cover del brano, ma probabilmente la versione più famosa rimane quella del 1958 dei Platters, che nel 1959 arrivò alla numero uno della Billboard Hot 100 per tre settimane, nel Regno Unito per cinque settimane, in Italia per undici settimane e in Australia per dieci settimane.

Peanut vendor (Il venditore di noccioline) è una popolare canzone latina originariamente composta da Moisés Simons negli anni ‘30.

Summertime è un’aria composta da George Gershwin per il musical Porgy and Bess del 1935. Il testo è di DuBose Heyward e Ira Gershwin. La canzone è un popolare standard jazz in modo eolio.

martedì 5 maggio 2015

Pino Rucher con Maria Luisa Pisani

Pino Rucher con Maria Luisa Pisani

Pino Rucher con Maria Luisa Pisani

Renato Zero ripercorre A raccontare comincia tu la storica amicizia con Mia Martini e Loredana Bertè. Il loro primo viaggio è stato quello alla ricerca del successo, nel loro primo piccolo colpo di fortuna: “c’era questa signora, si chiamava Maria Luisa Pisani, organizzò il Festival del Rose e aveva talento nel ricercare ragazzi nuovi, voci. Si era innamorata della nostra causa – ricorda l’artista – Ci ha portati a Milano a spese sue […] ci ha mandato in giro e ci siamo fatti (il giro di, ndr) tutte le case discografiche”. Il viaggio a Milano però, non ha sortito l’effetto sperato e il trio, ben presto, è tornato a casa senza aver firmato alcun contratto: “Tre alieni avrebbero riscosso più successo”. D’altra parte, ricorda l’artista: “eravamo troppo spinti. Acerbi, ma molto avanti. Mimì, con le maxi gonne e le bombette, che io e Mimì portavamo regolarmente, perché era un copricapo che ci piace tanto, e Loredana con le minigonne strepitose. E poi io qualche gonna me la sono fatta sfuggire… eravamo un trio tutt’altro che moderato!”. (Agg. di Fabiola Iuliano)

Perchè hanno litigato Mia Martini e Loredana Bertè con Renato Zero?
Mia Martini e Loredana Bertè: dall’amicizia con Renato Zero fino al litigio. Si parla di anni di vita importanti per tre artisti che hanno scritto alcune delle più belle pagine della nostra musica italiana. Negli anni ‘60 sono tre giovani alla ricerca di fortuna: tre squattrinati che girano per le strade di Roma a bordo di una 600 sognando di diventare degli artisti di successo. Tutto inizia nel 1965 dopo la separazione dei genitori di Mia Martini e Loredana Bertè che lasciano Bagnara Calabra per trasferirsi a Roma. Qui conoscono Renato Zero anche lui alla ricerca di una possibilità nel mondo delle sette note. Sono anni difficili, ma bellissimi come ha raccontato proprio Loredana: “il periodo di Roma è stato il più felice della mia vita” che nella capitale inizia a farsi notare come ballerina al Piper Club, locale cult dell’epoca creato da Alberigo Crocetta. Fu proprio lui ad ascoltare la voce di Mia Martini e a proporle il primo contratto con la RCA Italiana. Durante le serate al Piper conoscono Renato Zero e con lui partono per il Festival delle Rose di Milano. “C’era questa signora, si chiamava Maria Luisa Pisani, organizzò il Festival delle Rose e aveva talento nel ricercare ragazzi nuovi, voci. Si era innamorata della nostra causa. Ci ha portati a Milano a spese sue” – raccontano alcuni anni dopo, ma il loro arrivo a Milano non passa affatto inosservato per via dei loro look eccentrici.

sabato 2 maggio 2015

Pino Rucher con Tullio Rancati

Pino Rucher con il vibrafonista Tullio Rancati

Pino Rucher con il vibrafonista Tullio Rancati

Come il sassofono, la chitarra elettrica e la batteria, anche il vibrafono raggiunse il grande pubblico grazie alla musica jazz. Strumento inventato negli anni ‘20, fu infatti reso popolare da Lionel Hampton, vibrafonista assunto da Benny Goodman nel proprio quartetto a metà degli anni 30.

Il vibrafonista jazz e bandleader Lionel Hampton, New York, 1946

Un pedale di smorzamento simile a quello presente sul pianoforte consente all’esecutore di intervenire sulla lunghezza della nota prodotta. Il suono caldo di questo strumento lo rende molto adatto alla musica jazz.

I vibrafoni tradizionali hanno un’estensione di tre ottave, ma esistono modelli con estensione di quattro ottave.

Il vibrafono ha molte caratteristiche comuni con lo xilofono, nel quale i tasti sono però in legno ma senza amplificazione, e con la marimba, che ha sempre i tasti in legno, ma nella parte inferiore porta delle zucche svuotate che hanno il compito di amplificare il suono.

Oltre che nel jazz e nella musica leggera, il vibrafono ha avuto larga diffusione anche nella musica del Novecento e contemporanea.